ENT-1 è un progetto dell’artista concettuale e musicista-performer Alessandro Zannier (in musica noto con lo pseudonimo di Ottodix).
E’ la prima di una serie di connessioni di luoghi remoti tra loro, attraverso l’invio di installazioni “gemelle”, con la funzione di ideali ripetitori, in sedi ospitanti in grado di collaborare scambiando flussi di big data ambientali o statistici dal proprio luogo geografico di origine e di riceverne a loro volta.
Questo flusso incrociato di dati ambientali va a generare due rispettive figure digitali frutto dei parametri del movimento dello “sciame umano” sull’ambiente, che verranno visualizzate su monitor nelle singole sedi, alimentate e animate dai dati provenienti dal ripetitore gemello remoto.
Il primo gemellaggio, che battezza l’operazione, è il più ambizioso e lontano e coinvolge nientemeno che gli antipodi, ovvero Venezia e l’Università di Auckland in Nuova Zelanda, partner dell’operazione. Dal 15 luglio infatti l’artista, invitato dal curatore Alessandro Melis, verrà ospitato al Padiglione Italia, per esibirsi in una performance musicale, ma soprattutto per presentare l’installazione ENT1 che rimarrà esposta poi fino alla fine della Biennale di Architettura di Venezia nel Padiglione della Nuova Zelanda.
I dati scelti riguardano l’inquinamento acustico ambientale dei mari, in questo caso dei porti di Auckland e di Venezia, con il suo arcinoto problema delle grandi navi.
Il flusso del traffico navale e il suo devastante impatto sui bioritmi della fauna marina vanno a generare e alimentare dunque questa figura in 3D simile ad un organismo spaziotemporale fatto di eventi umani su scala globale, rivelando di fatto la forma di un “iperoggetto” altrimenti invisibile.
Le rilevazioni di questi rumori subacquei registrate con degli idrofoni piazzati nei bacini dei due porti agli antipodi, sono state suggerite e coordinate da Francesco Falcieri del CNR – ISMAR (Istituto marino) di Venezia, ente che non solo ha dato supporto e patrocinio, ma che ospita dal 13 giugno come evento collaterale un’importante personale di tele ispirate a questa installazione al Padiglione Italia. La mostra, per motivi legati al Covid, è allestita a porte chiuse e visitabile attraverso i siti dell’artista e del CNR.
L’artista ha infatti realizzato una serie di tele ad acrilico ritraendo alcuni frames della “creatura-organismo digitale” presi dall’installazione, come fossero nature morte di un oggetto su scala spazio temporale, un organismo fisico umano non osservabile senza passare per una mediazione statistica digitale, donando loro una drammaticità che le riporta e le ricollega alla tradizione della raffigurazione rinascimentale, rimettendo il fenomeno-uomo dell’Antropocene al centro del mondo, come individuo collettivo e non più come singolo.
La mostra presso i bellissimi e suggestivi spazi del CNR-ISMAR, di fronte allo stesso Padiglione Italia nel bacino dell’Arsenale di Venezia, ospiterà oltre alla serie di tele 150 x 150 cm, anche una performance sonora, in cui l’artista farà ascoltare accelerata al massimo un’intera giornata di inquinamento acustico rilevata nel bacino di San Marco, interagendo musicalmente con essa. Il video dell’inaugurazione e della performance sarà visibile sul sito www.alessandrozannier.com